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Stefano Zecchi “Paradiso occidente”





Stefano Zecchi “Paradiso occidente”

Nel nuovo libro «Paradiso Occidente» il filosofo Stefano Zecchi affronta il problema
di come il progresso e il globalismo abbiano danneggiato la tradizione e l’identità

Il progresso e il globalismo hanno danneggiato la tradizione intesa come radicamento in una storia che costituisce la tua identità. La tradizione è, infatti, un’idea circolare che non accetta sviluppo e non sopporta cancellazione, mentre il progresso ha condotto all’età dell’incessante «nuovismo» e della cancellazione continua. Quanto alla bellezza, essa diventa il grande rimosso della modernità a partire dalle Avanguardie, con i successivi sperimentalismi e, infine, con l’affermarsi della riproducibilità tecnica dell’arte. E con tradizione e bellezza scompaiano o, meglio, non entrano nel canone dell’accettabilità politically correct del Dopoguerra quei filosofi disallineati al vincente paradigma scientista e progressista. Quindi Spengler, primo a individuare il carattere di Tramonto dell’Occidente per l’abbandono di una tradizione unitaria, poi Guénon, Evola, Guardini, Heidegger… tutti generalmente di cultura antiliberista e ostili al modello di sviluppo consumistico americano.

È questa la tesi che il filosofo Stefano Zecchi sviluppa nel suo nuovo libro, Paradiso Occidente. La nostra decadenza e la seduzione della notte(Mondadori). La perdita del valore della contemplazione e della tradizione in favore del pragmatismo americano e dell’ossessione occidentale verso l’azione faustiana ha portato l’Occidente ad essere sì un Paradiso, ma dal ventre molle, a essere una grande luminaria per il resto del mondo ma, in realtà , una piccola bottega in totale abbandono verso la propria tradizione, succube di modelli di sviluppo che non erano i suoi propri.

Categoria

Presentazione Libro

DATA

Venerdì 2 Marzo 2018 21:00




Fatto